Glossario alfabetico

Avventizie

Piante che crescono spontaneamente nelle colture e spesso sono delle specie indesiderabili. Son piante indigene, archeofite (introdotte dal 1500) o neofite (introdotte dopo il 1500). Sono anche chiamate le « malerbe ».

Biodiversità

La biodiversità raggruppa la diversità di specie, la diversità genetica e la diversità degli ecosistemi.

Condizioni pedoclimatiche

Insieme di caratteristiche climatiche e pedologiche proprie a un luogo.

Diversità genetica

Diversità interna a delle specie. Questa forma di biodiversità è determinante per la funzionalità e la produttività degli ecosistemi.

Ecotipo

Varianti genetiche della stessa specie in seguito a degli adattamenti alle condizioni locali (clima della regione, proprietà del suolo, gestione agricola). Gli ecotipi non hanno solo differenze genetiche bensì pure delle differenze fisiologiche ed ecologiche.  Queste caratteristiche sono ereditarie e si trasmettono anche se l’individuo o le popolazioni sono trasportate.

Inerbimento diretto

Metodo d’inerbimento che prevede la raccolta di sementi su una superficie fonte, spandimento del materiale direttamente su una superficie ricevente (nessuna tappa intermediaria di moltiplicazione di sementi). Secondo il metodo scelto, si semina grazie al trasporto del fieno ricco in semi o solo con le sementi.

Inerbimento indiretto

Metodo d’inerbimento che prevede la raccolta di sementi su un prato, la loro moltiplicazione in apposite coltivazioni, la raccolta dei nuovi semi e infine la semina di altri prati.

Specie

Unità di base della classificazione degli esseri viventi che permette la distinzione tra diversi organismi.

Specie indicatrice

Specie che rispecchia certe proprietà dell’ambiente. Per esempio la Lupinella comune (Onobrychis vicifolia) è una specie indicatrice dei prati secchi.

Specie indigena

Specie nativa di una regione che si è adattata al suo ambiente naturale nel corso dell’evoluzione.
Sinonimo: autoctona.
Contrario: specie non indigena (o alloctona) che ha oltrepassato le barriere fisiche naturali o ecologiche in seguito all’intervento umano e si sviluppa in un ambiente diverso di quello d’origine.

Eutrofico

Ambiente ricco in nutrienti.

Graminacee

Famiglia di piante erbacee con un culmo (fusto) arrotondato, cavo e con nodi. Le foglie sono distiche (2 foglie su 360 gradi, ma su nodi diversi). Le “erbe” e i cereali fanno parte di questo gruppo. Nome scientifico: Poacee.

Carici

Gruppo di piante erbacee con un fusto trigono e delle foglie spesso taglienti. Le foglie sono spiralate (3 foglie su 360 gradi). Sono specie tipiche di ambienti umidi. Nome scientifico: carex.

Miscela commerciale

Miscele di sementi in commercio.

Miscela regionale

Miscela di sementi commerciale che rispetta la nozione di regione biogeografica: i semi sono usati nella stessa regione in cui sono stati coltivati.

Miscela standard

Miscele di sementi commerciali con delle specie di base. La composizione delle specie varia secondo la miscela: in svizzera esistono diverse miscele per ogni tipo di prato. Vedi Rapport "Mélanges standard pour la production fourragère, Révision 2013-201" (Agroscope, 2012).

Mesotrofico

Prato mediamente ricco in elementi nutritivi.

Neofite

Sono dette neofite le piante introdotte in modo volontario o accidentale dopo la scoperta dell’America nel 1492 in regioni dove non crescevano spontaneamente. Sono state trasportate aldilà di montagne e mari, ostacoli difficili da superare senza l’intervento umano. Molte di queste s’integrano bene nelle biocenosi esistenti, mentre altre proliferano velocemente e si diffondono in modo invasivo.
Sinonimo: specie esotiche o alloctone.

Neofite invasive

La disseminazione e moltiplicazione delle neofite avviene velocemente e facilmente. Di conseguenza possono modificare gli ambienti dove sono state introdotte a scapito delle specie indigene. Le neofite invasive rappresentano un pericolo per la biodiversità in Svizzera e nel mondo. Diverse specie minacciano la salute o generano dei danni economici.
Sinonimi: specie esotiche invasive.

Oligotrofico

Prato povero in elementi nutritivi.

Prati grassi

Prati che crescono su suoli ricchi in nutrienti, con un apporto più o meno regolare di elementi nutritivi (fertilizzante commerciale o concime aziendale). Questa categoria comprende :
- prati poveri di specie vegetali (vedi prati intesivi)
- prati ricchi di specie vegetali perché usati poco intensivamente.

Prati magri

Prati che crescono su suoli poco fertili e generalmente gestiti in modo estensivo.

Prati permanenti

Per superficie permanentemente inerbita s'intende la superficie coperta di graminacee ed erbacee situata al di fuori delle superfici d'estivazione. Essa esiste da oltre sei anni come prato permanente o pascolo permanente e viene falciata una volta l’anno (secondo Art. 19 de l’OTerm).

Prati temporanei

Superfici lavorate e seminate, gestite in modo intensivo/semintensivo in un sistema di rotazione colturale.

Prati estensivi o poco intensivi

Prati falciati una volta l’anno. Il primo taglio è tardivo, dal 15 giugno, dal 1° o dal 15 luglio, a seconda dell’altitudine. La trinciatura non è autorizzata. Prodotti fitosanitari non possono essere usati su questi prati (eccezione: trattamento individuale per piante problematiche con prodotti specifici quando quest’ultime non possono essere eliminate in modo meccanico con delle misure appropriate). I prati estensivi non sono fertilizzati mentre i parti poco intensivi possono essere leggermente fertilizzati con del compost o del letame. Fonte Agroscope, Compensation écologique - Qu'est-cequ'une prairie extensive ou peu intensive? (dernier accès 12.03.2018).

Prati intensivi

Questi prati sono oggi i più diffusi in Svizzera. I prati a loglio e quelli a mazzolina ne sono esempi tipici. Sono regolarmente fertilizzati con concimi aziendali o commerciali e si trovano su suoli ricchi di nutrienti. I prati gestiti in maniera intensiva sono falciati 4 – 6 volte all’anno per l’insilamento. Meno di 20 specie vegetali per ara compongono questi prati poveri di specie. Fonte: Pro Natura, Prairies ou pâturages (dernier accès 12.03.2018).

Ricolonizzazion del bosco

Evoluzione naturale di un prato in caso di abbandono della gestione.

Régione biogeografica

Regione omogenea riguardo alle associazioni vegetali e alle condizioni climatiche ed ecologiche. In Svizzera esistono 6 regioni biogeografiche (Giura, Altopiano, versante nord delle alpi, alpi centrali occidentali, alpi orientali, versante sud delle alpi) e 11 sotto-regioni. Vedi rapporto del 2011 dell’UFAM: «Les régions biogéographique de la Suisse ».

Ripristino ecologico

Restauro di ambienti modificati, perturbati.
Sinonimo: rivalorizzazione ecologica.

Sementi regionali

Sementi usate nella stessa regione biogeografica. Esistono due possibilità:
1) Sementi regionali commerciali: produttori di sementi raccolgono le sementi da popolazioni naturali, li moltiplicano e usano le sementi prodotte da queste colture nella regione di provenienza.
2) Sementi regionali raccolte direttamente nel prato e usate nella stessa regione biogeografica (metodo di inerbimento diretto). Per la Svizzera, Info Flora (una volta Commissione per le piante selvatiche) raccomanda che le sementi regionali devono essere prodotte e usate all’interno della stessa regione biogeografica. In più è anche consigliato di rispettare la provenienza altitudinale. Vedi il rapporto «Recommandations pour la production et l’utilisation de semences et de plants de fleurs sauvages indigènes» (CPS, 2009).

Servizi ecosistemici

Prestazioni fornite dagli ecosistemi come: la depurazione delle acque, la produzione di ossigeno, la prevenzione dell’erosione, lo stoccaggio del carbonio, ecc. Tutte queste funzioni sono il risultato buon funzionamento degli ecosistemi e sono un bene comune e indispensabile.

Sotto-specie

Gruppi isolati (ecologicamente, geograficamente o morfologicamente) di una specie possono sviluppare delle caratteristiche genetiche diverse. Due sotto-specie possono incrociarsi perché non sono troppo distanti geneticamente.